Wuxia, il fantasy orientale

I Briganti

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Spantman
view post Posted on 25/2/2007, 23:24




Uno dei 4 grandi romanzi classici cinesi e tra questi quello che più si può ricollegare alla letteratura wuxia è questo Shuei hu zhuan di Shi Naian (1296? - 1370?) e Luo Guanzhong (1330 -1400) (quest’ultimo è anche lo scrittore del mitico Sanguo yuanyi, Il romanzo dei tre regni). Il titolo si traduce in realtà in Sul bordo dell’acqua, ma è anche conosciuto in occidente col nome di I briganti. La versione che si può trovare in Italia assume infatti questo nome, essendo la traduzione di Franz Kun, un sinologo tedesco. Purtroppo questo signore, nonostante abbia fatto un eccellente lavoro, ha tagliato molte parti del romanzo, e durante la letteratura ci si accorge di questo, in particolare verso la fine, quando le vicende sono narrate proprio frettolosamente. Un altro piccolissimo difetto dell’edizione per noi disponibile è la presenza della trascrizione in alfabeto Wade-Giles che è un po’ datato e secondo molti non riesce a rendere molto bene i suoni della lingua cinese, tanto che attualmente si usa quasi universalmente la scrittura in Pinyin, meno intuitiva ma più affidabile. Per i nomi quindi, mi atterrò alla forma che ho trovato nel libro, per evitare troppi errori.
A parte questo l’atmosfera della cina della dinastia Song (960-1279) è resa perfettamente. La lettura è estremamente scorrevole, è forse uno dei pochi libri nei quali riesco a leggere anche 200 pagine senza fermarmi, di solito sono dieci volte più lento.
La struttura della narrazione appare divisa in cicli, ognuno dei quali è caratterizzato principalmente da un personaggio sul quale è posto il punto di vista.
Il romanzo racconta le vicende di una nota semi leggendaria banda di briganti che si erano stanziati sul monte Liang Shan, vicino all’omonima palude attorno al 1100. Erano tutti grandi esperti di arti marziali e si comportavano più che altro come dei dissidenti politici (questo libro veniva proibito agli ufficiali e ai funzionari dell’epoca!) e combattevano contro la corruzione della loro società, sono quasi paragonabili a quelli di Sherwood! Erano 108 ed il loro comandante era Sung Chiang. Ognuno è specializzato in un ambito ed è ovviamente provvisto di un altisonante soprannome. Per esempio Sung è chiamato “Donatore di pioggia dello Shantung” e tra gli altri ci sono anche monaci buddisti e taoisti come “Drago dei Nembi”, uno dei miei preferiti, che è addirittura capace di sfoggiare arti magiche che farebbero impallidire Gandalf.
Appare infatti non solo molto fantasioso (però non pensate che le magie abbondino come in “Viaggio in occidente”, si tratta comunque di un romanzo pseudo-storico) ma anche molto epico, con i personaggi che risultano dei veri cavalieri, anzi dei perfetti Xia, per usare il termine giusto. Il libro è anche però ricco di sfumature ironiche da non sottovalutare, insomma è leggerissimamente godibile!
Gli scontri sono estremamente appassionanti, descritti nei particolari, come in ogni tipico wuxia, e occupa un posto rilevante anche la strategia militare. Molto spesso infatti capita che i nostri si trovino in inferiorità numerica e debbano ricorre ad astuti stratagemmi o espedienti vari.
Una cosa particolare che ho notato è il senso della morale, che si esprime in maniera evidentemente diversa da quello occidentale. I personaggi si fanno raramente scrupolo di ammazzare gente, anche importante, non si fanno problemi se la moglie fa loro le corna, ma quando le loro signore li vogliono ingannare o deridere le uccidono, dimenticano facilmente i lutti familiari, le raccomandazioni presso carcerieri o nobili sono frequentissime ed usuali, (ma forse questo era riportato dagli scrittori proprio come denuncia?). Ad esempio ricordo un fatto che mi ha colpito. Per convincere un abile nemico ad unirsi a loro, i briganti rapiscono sua moglie e i suoi figli. Uccidono la famiglia e poi chiedono a questo poveretto se dopo il loro misfatto avrebbe accettato di entrare nella banda. Questo non solo accetta, ma completamente dimentico dei cari sterminati, la stessa notte partecipa ad un banchetto!
Insoma,vale veramente la pena di leggere questo fantastico romanzo, sia che voi siate degli appassionati, sia che odiate tutto ciò che è cinese, perché veramente vi farebbe cambiare idea.
:(tao): :(budda):
 
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Mikele Novanta
view post Posted on 20/10/2015, 17:43




peccato che non esiste il libro in italiano :(
 
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1 replies since 25/2/2007, 23:24   246 views
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